venerdì 16 marzo 2012

DALLA PRESIDENTE ARTICOLO 51-SIENA INTERVENTO AL CONGRESSO PROVINCIALE DEL 3 MARZO

Buongiorno
 all’On. Capezzone, a tutti voi presenti

a seguito dello squallore delle vicende dello scorso anno, le offese alla dignità femminile e alla loro intelligenza che oramai hanno messo a rischio le conquiste fatte dalle donne negli ultimi decenni.  Ritengo opportuno sottolineare che nel percorso di rinnovamento che il Partito sta compiendo, diventano assolutamente imprescindibili le competenze, la capacità di lettura dei cambiamenti sociali e la capacità di ascolto delle donne, per questo credo che valorizzare la presenza femminile nei luoghi della decisione significhi semplicemente dare più forza e più dignità alla politica e al Partito.
Come iscritta al Partito, che per la passione politica che metto nel fare, mi sento d’ impegnarmi al servizio del PDL per il bene di noi tutte,  noi donne del PDL, al fine di sostenere un progetto politico per le donne, ma con le donne.
Da poco, sono divenuta Presidente per la Toscana dell’Associazione Art. 51, Laboratorio di Democrazia Paritaria che ha promosso l'Appello presso il Consiglio di Stato in merito alla sentenza del TAR Lombardia del 4 Febbraio 2011, seguita dal ricorso presentato ad impugnazione dei decreti di nomina degli Assessori che ha definito un 15 a 1 inaccettabile: su 16 Assessori nominati soltanto uno è donna!
E' noto che la composizione della Giunta Regione Lombardia viola l'equilibrio di genere
.
E il ricorso è stato vinto.
Anche in Toscana c’è molto da fare, ancora …
Stiamo lavorando per costruire una nuova cultura politica, con l’obiettivo di arrivare ad una completa corresponsabilità di donne e uomini nei processi futuri. Il cammino è lungo e difficile anche perché nel nostro Paese e quindi anche nella politica italiana, è imperante una cultura che relega le donne a ruoli marginali.
Vorrei un Partito con un’identità chiara e forte, anche per le donne, le grandi assenti dagli scenari politici, in grado di radicarsi nel territorio, dove libertà, uguaglianza, solidarietà, impegno civile e merito siano i motori del nostro agire. E per fare queste cose fino in fondo il PDL  deve avere il coraggio di tornare a parlare con forza della dignità e del ruolo della donna nella società italiana, soprattutto impegnandosi a portare avanti tutte coloro che vorranno impegnarsi per il Partito.
Vorrei un mondo del lavoro che in questo momento di grave crisi economica non penalizzi le donne in quanto “categoria debole”, vorrei una cultura che non mercifichi l’immagine della donna, vorrei dare forza coraggio e dignità alle donne italiane e straniere che vivono nel nostro paese e che subiscono violenza perché vittime di culture che talvolta dietro la difesa delle proprie tradizioni continuano a marginalizzare e maltrattare le donne.
Questi fatti ovviamente sono tanto più forti ed incisivi tanto più la partecipazione femminile alla politica sarà alta, e la partecipazione alla politica è il primo strumento che le donne hanno a disposizione per rendere effettivi questi obiettivi.
Per questo oggi sono qui così.
Per questo, con in mente il progetto di un partito capace di costruire un’alternativa alla sinistra, rivolgo il mio invito alle donne tutte, del PDL, affinché votino, perché si senta la nostra voce, per dar forza ad una politica più attenta e rispettosa del nostro ruolo nella società e nella famiglia. Sono convinta che il cambiamento che serve al paese passa anche dalle donne.
E in questo senso c’è ancora molto da lavorare. La via da seguire l’hanno indicata i sindaci di Milano e Torino, autori di giunte paritarie. E non possiamo non apprezzare la definitiva approvazione della legge sui Consigli d’amministrazione,  della senatrice Lella Golfo, del nostro partito, uno strumento importante che va saputo utilizzare politicamente: occorre anticipare la forma attraverso la sostanza e realizzare da subito la pari rappresentanza a tutti i livelli. Per questo motivo non dobbiamo far condurre una battaglia d'avanguardia in tema di parità solo alla sinistra con i loro “Se non ora quando”… e noi stare a guardare!!!
Più donne significa più sviluppo e meno casta. E oggi che cittadini ed elettori dimostrano una preoccupante sfiducia verso gran parte della classe politica la nostra risposta deve essere orientata invece; a dare esempi del nostro essere "differenti", mettendo in campo le energie migliori che, spesso, sono anche le energie femminili.
 Il Presidente del Consiglio incaricato, Mario Monti e la Ministra Fornero, hanno dato un segnale importante in questo senso decidendo di incontrare, oltre ai partiti e alle parti sociali, anche i rappresentanti di giovani e donne.
A noi spetta ora mettersi alla testa di questo percorso di civiltà e farci promotrici di una nuova cultura politica che non abbia solo bisogno di strumenti legislativi per valorizzare le energie migliori e  che capisca e sostenga la necessità di una rappresentanza vera delle donne a tutti i livelli, che riconosca che i Paesi che hanno un differenziale di genere più basso del nostro sono anche quelli che hanno superato per primi le difficoltà della crisi.

  PATRIZIA MADOTTO

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