COPPIE DI FATTO/ Masseroli (Pdl): ecco la sfida che lancio al sindaco Pisapia
mercoledì 25 luglio 2012
Chi non ha contratto matrimonio chiede
di poter decidere a chi destinare la pensione di reversibilità piuttosto
che il trattamento di fine rapporto o quote di eredità; chiede che sia
tutelato il diritto di abitazione e di successione e il diritto di
decidere chi potrà assisterlo in caso di grave malattia.
Compiliamo un registro dei diritti non
garantiti ed il sindaco si faccia portavoce per Milano con il Governo
affinché questi diritti siano introdotti e tutelati. Da cattolico
ritengo che nulla superi il valore della libertà della persona. Se
dunque lo scopo del registro delle unioni civili non è il riconoscimento
di diritti che oggettivamente non ottiene, qual è il vero scopo ?
E’ una forma di matrimonio? Per le
coppie di fatto eterosessuali ovviamente esiste già. Sta nella libertà
della coppia accettare doveri e diritti di tale contratto. Certo, se
alla coppia si aggiungono figli, è soprattutto a tutela di questi ultimi
che il contratto diviene necessario.
Per le coppie omosessuali si tratterebbe
di equiparare l’unione civile alla famiglia comune, aperta ai figli,
definita negli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione italiana. Non
vorrei sembrare banale ma semplicemente non è vero che sono forme di
convivenza uguali. Non ritengo poi si possa parlare di diritto ad avere
figli. Comprendo il desiderio di paternità e maternità di ogni uomo ed
ogni donna ma un legge, un decreto o un registro non possono mutare la
natura.
Che due persone dello stesso sesso
generino e due di egual sesso no è un dato di natura, una evidenza.
Allora seguiamo la natura anche per far crescere i bambini: non possono
liberamente decidere e mi pare che ciò che la natura ha determinato sia
il criterio più rispettoso della loro libertà. Certo che, come
Dostoevskij fa dire a Ivan Karamazov, “se Dio non esiste, tutto è
permesso”