ASSOCIAZIONE ARTICOLO51
Laboratorio di Democrazia Paritaria
Iscritta Albo Regionale Lombardia Num. 424
Alle Associazioni
Femminili di Regione Lombardia
Carissime,
Nell’Aprile
2010, un gruppo di elettrici, esattamente 4, ed
Ass.Articolo 51 Laboratorio di Democrazia Paritaria, ebbero la lucida
follia di impugnare innanzi al Tar la Giunta Formigoni per un 15 a 1 non rispettoso dell’Art. 11
dello Statuto Regionale che garantiva l’equilibrio di genere nella formazione
della Giunta Regionale.
Approvato
dopo lotte e discussioni nel 2008, inserito nello Statuto, alla prima occasione
veniva disatteso dallo stesso Governatore che lo aveva firmato.
Ad un primo
scetticismo verso l’azione da parte dell’associazionismo femminile storico
lombardo, poi seguirono molte adesioni ad adiuvandum.
Il primo
ricorso non andò bene: il Tar Lombardia non lo respinse né lo accettò.
Semplicemente
decise di non decidere, rimandando alla politica il problema.
Non ci
arrendemmo e tutte insieme noi, Articolo 51 Laboratorio di Democrazia
Paritaria, prime firmatarie, Donnein Quota, Usciamo dal Silenzio alcune
Avvocate dell’Ordine degli Avvocati di Milano e molte altre ricoremmo in
Consiglio di Stato…….ed ottenemmo una sentenza epocale azzerando la Giunta
Formigoni.
Il resto
credo lo conosciate tutte.
Salutammo
con gioia la Giunta Paritaria formata da nuovo Governatore Maroni, che si
impegnò pubblicamente a formarla, non per obbligo,ma “perché le donne hanno una
marcia in più”.
Sapevamo
tutte che era solo il terrore di incappare il giorno dopo l’insediamento in un
ricorso al Tar, che ha portato il Governatore a sfidare le logiche di partito
della sua maschilistissima maggioranza.
Salutammo
con altrettanto entusiasmo il primo Assessorato PO che mai Lombardia avesse
avuto negli ultimi 18.
Ci aspettavamo
grandi cose nella politica di genere da un’Assessora che era lì, volente o
nolente, solo grazie ai nostri sforzi.
Abbiamo
rintuzzato, in questo primo anno, ogni tentativo di attacco alla sua “poltrona”
da parte di consiglieri uomini
desiderosi di nomina.....sempre in attesa di proposte,convegni,
progetti…
Invece
giorno dopo giorno, ci siamo rese conto che di politiche di genere e/o pari
opportunità a questa Assessora poco o nulla importava. Anzi, quasi con
fastidio, presenziava ad alcuni convegni pubblici, senza mai portare una sola
proposta, selezionava, non si sa in base a quali criteri, 33 associazioni su
273 per l’accesso ad alcuni bandi, creava regole per soffocare
l’associazionismo sociale e il volontariato, a vantaggio delle grandi associazioni
e dei Comuni, rendeva quasi impossibile l’iscrizione all’Albo preposto
chiedendo PEC, firma digitale ,telefoni e sedi specifici, target……..e chi più
ne ha più ne metta.
Ed allora,
in vista di quello che pensavamo fosse un incontro coi cittadini e le
cittadine, per il tagliando alla giunta, abbiamo scritto al Governatore Maroni,
chiedendo un incontro per esprimere le nostre perplessità, la nostra delusione,
il suo intervento perché l’Assessorato PO diventasse un vero Assessorato e non
solo una sigla accanto a Casa ed Housing Sociale.
Non ha
nemmeno risposto, il Governatore ed oggi alla vergognosa kermesse auto
incensante nomata “Dillo alla Lombardia”, abbiamo visto l’Assessora Bulbarelli
portare a rappresentanza del tavolo tematico il Presidente degli Industriali di
Brescia, che ha parlato di edilizia, lavoro, PMI e, poi, fatto un breve
accenno, in un contesto avulso e fuori logica, al tavolo del contrasto alla
violenza.
Nessun
accenno alla legge elettorale regionale, al rispetto della Legge 120 , alla
legge 215, alle strategie per favorire il voto per le donne alle prossime
amministrative.
L’Assessora
nel suo brevissimo intervento, a sua volta, ha parlato di ALER e famiglia.
Null’altro.
Abbiammo,
immediatamente, chiamato la segreteria del Governatore insistendo per un
incontro e declarando le nostre rimostranze.
Una ,poco
gentile, segretaria ci mette in attesa e, indovinate un po’?, ci trasferisce
all’assistente dell’Assessora che stavamo contestando.
Ci siamo
sentite prese in giro, abbiamo salutato e chiuso la comunicazione.
Siamo
contrarie, per principio, alla guerra delle donne alle donne, guerra che giova
sempre e soltanto agli uomini, siamo fervide sostenitrici del principio che al momento
dobbiamo militarmente “occupare” le
posizioni, combiattiamo per la quantità, certe che ad essa seguirà la qualità,
il merito e la competenza non vengono mai richeste agli uomini, abbiamo difeso
donne imbarazzanti al grido di “un uomo in meno”, ma proprio per questo dalle
donne che raggiungono i luoghi del decidere, dobbiamo pretendere che facciano
gli interessi delle donne e ,rimandando l’ascensore a terra, lo facciano
ripartire con altre donne occupandosi di politiche di genere.
Ed allora,
inevitabilmente, dobbiamo pretendere di più: ci spiace, ma dobbiamo fare la
differenza, dobbiamo segnare il cambiamento, anche se questo deve passare per
la messa in critica di una di noi.
Doloroso, ma
necessario al fine di quella occupazione delle posizioni che sembra non venire
mai, perché le prime nemiche di noi stesse siamo….noi stesse.
Ci rendiamo
immediatamente ricattabili, una volta ottenuta la nomina, non guardandoci mai
alle spalle e facendo sempre e solo gli interessi degli uomini.
Dobbiamo
avere il coraggio della critica: solo così opereremo quel cambiamento che
vogliamo e che ci è dovuto.
Per questo,
senza non poca sofferenza e tormento,ma certe che la differenza di genere è
anche questo, chiediamo a quante tra di voi non condividano l’operato dell’Assessora
Bulbarelli in materia di PO, di unirsi a noi e sommergere il Governatore con
mail e fax di disappunto.
Abbiamo lottato
due anni ,non possiamo permettere che nulla cambi e che ancora una volta le
donne lombarde non abbiano rappresentanza in Giunta, perché politiche di genere
non vuol dire sempre e solo contrasto alla violenza o conciliazione
lavoro-famiglia, politiche di genere vuol dire innescare sinergie e interazioni
con tutti gli assessorati per poter applicare quella prospettiva di genere, il
famoso mainstreaming, non ancora completamente e massicciamente applicato,
poiché il genere fa la differenza ,è la differenza, dalla sanità alla ricerca
universitaria, dalla casa ai tempi della città e della politica, dal welfare
alle tutele sociali e sindacali, dall’arte alla scuola……
Ci auguriamo
siate in molte a condividere questo nostro sentire, questa nostra iniziativa
spontanea non contro una donna,ma per le donne ,nata dalla nostra frustrazione
di non avere, ancora una volta, voce e possibilità di essere il cambiamento ,
di operare un rinnovamento tangibile con le donne e per le donne, anche in
questa Giunta Paritaria che noi tutte, con sforzo e superando i nostri spazi
ideologici, abbiamo voluto: per contare,
per cambiare, per essere quel valore aggiunto che meritiamo di essere!
Angela Ronchini
Presidente Ass. Articolo 51
Laboratorio di Democrazia Paritaria
Tel.
0284174602
Cell.
3349455338
Fax
0242101943
Milano 21 Marzo 2014
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