In occasione dell’entrata in vigore il 1 Agosto 2014, della Convenzione
di Istambul, sottoscritta dal Governo Italiano seppur nell’indifferenza
generale di parlamentari uomini e partiti tutti, ASS.
ARTICOLO 51 LABORATORIO DI DEMOCRAZIA PARITARIA desidera andare OLTRE, sottolineando che è necessario l’impegno di tutte le donne,
perché l’abbattimento della violenza di genere passa solo ed obbligatoriamente
da un cambio culturale, che veda sconfitto il pervicace maschilismo e machismo
,ancora maggioranza in questo Paese.
La violenza di genere, gli abusi, le prevaricazioni contro e
sulle donne si sconfiggono con la cultura della parità che deve,
inevitabilmente, passare dagli esempi di azioni e comportamenti.
Per questo chiediamo alle donne della “POLITICA” di impegnarsi per una vera e qualificata rappresentanza PARITARIA di genere nelle Giunte e nei CdA
degli Enti , poiché ancora oggi i dettati e le normative vengono disattese.
Esempio ne sia che due Giunte Regionali recenti, di area
politica del Premier Renzi, che ha un Governo rispettoso della parità di
genere, sono invece sottodimensionate per numero di Assessore: la Giunta di
Regione Abruzzo è un 5 a 1 e la Giunta di Regione Piemonte è un 10 a 4,
inaccettabile, considerato che il Governatore di entrambe le Regioni è uomo.
A questo vanno aggiunti i recenti esempi di sfruttamento del
corpo della donna da parte di agenzie pubblicitarie o di imprenditori sardi in
odore di “hot pubblicity”, il sarcasmo sorto intorno alla necessità, sempre per
il cambio culturale e comportamentale, dell’uso di termini propri al femminile
, inesistenti nella nostra lingua che fa rigorose distinzioni tra maschile e
femminile, portando, quindi, a pensare che per certi ruoli possano essere qualificati
solo uomini.
E’ necessario ricordare che l’esempio è il miglior mezzo per
operare il cambio culturale ed è per questo che l’impegno per una legge
elettorale che non penalizzi le donne attraverso le preferenze e che in quel
caso preveda un minimo di elette obbligando i partiti ad investire sulle
candidature al femminile, cosa che ancora non è di facile comprensione nelle
segreterie di tutti i partiti di ogni ordine e grado, è fondamentale ed
urgente.
Le donne non vogliono essere una specie protetta, non ci
sentiamo e non siamo panda in via di estinzione, ma perché la parità sia
raggiunta ed una vera democrazia paritaria conquistata, dobbiamo partire alla
pari ai blocchi di partenza e questo non è ancora reale nel nostro Paese.
Per questo chiediamo misure cogenti e transitorie: vogliamo
la possibilità di pari partenza.
Chiediamo che nell’ottica di questa battaglia contro la
violenza di genere, sia cambiata la Legge Mancino e si preveda oltre che la
discriminazione razziale, quella di genere, prevedendo severe norme per chi,
confermando il machismo imperante, usa offese sessiste nei confronti delle
donne, ivi compresa la pubblicità.
L’esempio deve essere dato anche dalla Magistratura , che
deve recuperare il suo ruolo di tutela della vittima e severità per il
colpevole, non concedendo sconti a chiunquiesi macchi di un reato violento
contro le donne in ogni sua forma, dal femminicidio all’insulto sessista,
dall’uso improprio del corpo femminile
alla mancato rispetto delle norme sulla parità di genere.
Chiediamo, altresì , alle parlamentari tutte di impegnarsi
affinché sia dato spazio nella comunicazione alle istanze delle donne e siano
puniti quegli organi mediatici che usano toni giustificazionisti, soprattutto
in casi di femminicidio.
Le donne di Articolo 51 auspicano , anche,
la nomina di un Ministero alle Politiche di Genere, mancante dal 2011 e che è
necessario per vigilare e applicare quelle norme riportate dalla Convenzione,
ma che rischiano di essere “DIMENTICATE
ED INAPPLICATE “ senza una strenua e pressante difesa ….a catenaccio!
Oggi le donne stanno pagando un contributo enorme alla
crisi in termini di lavoro e sacrificio
familiare, stanno pagando un prezzo altissimo di vite sacrificate sull’altare
del diffuso sentire “ che ammazzare una donna non è un reato”, quasi fosse una
zanzara d’estate, un tributo altissimo di immagine nella questione separazioni
e divorzi che ha invertito le parti vittime, per questo necessitiamo di una
tutela governativa ed efficiente.
Ringraziamo le Parlamentari
di Forza Italia che hanno capito e pensato la necessità di “ ANDARE OLTRE LA CONVENZIONE” , ma
ribadiamo l’estrema urgenza che l’andare oltre passi , innanzitutto, dalla
rappresentanza, da leggi elettorali regionali che dovrebbero essere priorità
delle Assessore preposte e nazionali delle Parlamentari tutte.
Ci auguriamo che ANDARE OLTRE passi da questo cambio
culturale della politica delle e per le
donne, senza il quale la lotta contro la violenza di genere è e sarà sempre
perdente.
LA PRESIDENTI
DOTT.ANGELA RONCHINI
ASS.ARTICOLO 51 LABORATORIO DI DEMOCRAZIA PARITARIA
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