venerdì 31 ottobre 2014

YOGA AL POSTO DELLA PALESTRA ...E I GENITORI PAGANO

Di Maria Letizia Tombolini 



Maria Letizia Tombolini
Maria Letizia Tombolini
"Nelle scuole di Viterbo sta prendendo piede la moda di far fare lezioni di yoga ai bambini al posto delle normali ore di Educazione Fisica, oltre tutto a pagamento, simbolico ma a pagamento. Sembra che alla Scuola Elementare di Villanova si sia aggiunta anche quella de La Quercia e pare che anche qui ciò dipenda dalla mancanza della palestra per cui debbano essere effettuati dei lavori per ripristinarla al posto di un’aula.  Siccome però mancano i soldi, siamo arrivati a fine ottobre e della palestra neanche l’ombra.  Quindi, cosa si fa? Alla modica cifra di un euro a settimana si inserisce la lezione di yoga. Le domande che sorgono spontanee sono diverse: l’Amministrazione Comunale poteva non sapere che i soldi a disposizione non sarebbero stati sufficienti? Non poteva muoversi per tempo in modo da garantire l’avvio dell’anno scolastico con la palestra pronta? Perché si deve fare proprio yoga? Come, con quali criteri e soprattutto A CHI è stata affidata questa attività? Perchè, come sempre, i genitori debbono mettere mano al portafogli per svolgere il corso? Come mai lo yoga sta diventando una moda presso le scuole viterbesi tanto da essere “proposto” anche in altri istituti? Dove viene svolta tale attività laddove manchi la palestra? In classe? E i genitori che non fossero d’accordo, cosa possono fare? Portarsi a casa i bambini o peggio lasciarli in un’altra classe con un insegnante? Nulla contro lo yoga, ma avrebbe potuto essere un’attività inserita fra quelle non curricolari. Sarà ora di farla finita con le mode esterofile o dobbiamo prepararci anche a sostituire la merendina con una ciotola di riso? Ancora, sarà ora di farla finita con la pessima abitudine delle scuole di chiedere sempre denaro alle famiglie, che siano sotto forma di “contributo volontario” o altro? Queste domande meriterebbero una risposta seria ed articolata da parte dei soggetti interessati. Se ogni palestra fosse stata approntata per tempo, non crediamo si sarebbe ricorso allo yoga e comunque non al posto di Educazione Fisica. Ma il proprietario dei locali (la Provincia?), il Comune e l’istituto scolastico sono fermi e immobili in attesa che il problema si risolva in altri modi, con buona pace di tutti. Tanto si fa yoga”.

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